Ti scrivo lasciandoti acqua
e mare e onde e scorrere di vita
ti lascio la piega
del respiro profumato della sera
ti lascio le voci festanti
dei bambini che giocano felici
i ciottoli colorati del mare
il calore inaspettato del sole.
Ti lascio il mio sorriso e poi ti lascio
ti lascio ai tuoi pensieri stanotte
augurandoti con tutta la mia forza
di vivere, vivere e vivere.
Lila
Una dedica speciale ad un piccolo sherpa in equilibrio sulla vita…
tenera e lirica Lila…
Grazie! Tenero tu… 🙂
🙂
Il dolce, amato fluire dell’acqua. Paesaggio equoreo che, come sai, amo molto. Fluidi, fluire. Emozione. Buona notte, Lila carissima
Sì lo so. Buongiorno caro LuxOr e un sorriso!
🙂
Viene quasi voglia di vivere
Sono contenta se tengo vivo questo messaggio! Grazie 🙂
Ma che dedica speciale…. ti auguro di vivere… wow
Lo auguro a tutte le persone a cui tengo tra cui anche te! 😉
sei troppo gentile lilasmile. troppo. da mettermi in imbarazzo … 🙂
Disimbarazzati! Eh eh 🙂
auguriamocelo davvero
Sì! 😉
Tanto dolce come te Lila.
Auguri per tutto…anche per …il piccolino.
Ciao dolce Caterina! In realtà il piccolino è un blogger adulto a cui ho voluto fare un omaggio. Un bacio e buona serata :*
Pura emozione. Un abbraccio,65Luna
Ma grazie! Un abbraccio grande e buona serata 🙂
Lila
Dedicato a te che ami…
LA LIBERTA’ PROFUMA DI MARE
di Fausto Corsetti
Anche rientrando a sera e chiudendosi la porta di casa dietro le spalle, il cuore ha bisogno di spazi ampi, lunghi, profondi, entro i quali continuare a muoversi, vagare.
Paradossalmente, accade qualcosa di simile a ciò che si sperimenta quando ci si tuffa nell’acqua del mare per un’immersione o anche solo per una nuotata. L’acqua ti stringe da ogni parte, perfino sembra impedire, soffocare il respiro: e invece ti consente di sperimentare una sensazione incredibile di leggerezza, di sospensione, di libertà. Il cuore accelera il suo ritmo, una bracciata, un colpo di reni, una spinta a gambe raccolte e si entra in un mondo inatteso: si aprono visioni, si odono note e armonie dirompenti, suoni inediti e densi.
Stretti da ogni parte eppure in grado di scivolare via.
Il mare: tutto appare già detto, eppure tutto rimane ancora nuovo e inespresso. Un posto grande e misterioso, bello e glorioso. Da secoli continua a vagare, facendo innamorare milioni di persone. Questo è il suo potere fantastico che mai potrà svanire… un amore grande e accogliente, profondo e avvolgente.
Il mare è come la vita: si rinnova continuamente. E’, ogni volta, un altro mare a seconda che si guardi da un angolo visuale oppure da un altro, dall’infanzia o dalla maturità, da una finestra lontana o da una spiaggia che attraversiamo, all’alba o quando già fa notte, d’inverno o d’estate.
Difficile registrarne tutte le possibili variazioni, tutti i possibili colori. A vederlo per la prima volta, è facile provare un senso di sgomento e di paura dinanzi a quell’immensità; chi l’ha visto almeno una volta ne porta dentro il profumo, come d’incenso che s’innalzi al cielo. E’ uno degli spettacoli naturali che ancora oggi, e non solo d’estate, esercita su tutti noi un fascino ineguagliabile. Davvero prodigio e meraviglia senza fine.
Il mare, come la vita, ha la capacità di rigenerarsi continuamente; bagnarsi nelle sue acque ha sempre un valore quasi catartico, come se, in uno stesso tempo, purificassimo il nostro corpo e la nostra anima. In ogni tempo, e presso tutte le genti, esso ha goduto di un’attenzione profonda, da parte di scrittori, poeti, romanzieri, i quali hanno tentato di definirlo, di imprigionarlo in una formula. Senza mai riuscirvi.
Noi non potremmo più guardarlo senza pensare a chi lo ha trasformato in una parola di poesia. Il mare è anche questo: la sua perenne trasformazione in oggetto poetico. Le sue onde giungono a riva e bagnano anche le pagine degli scrittori: Conrad, Melville, Stevenson, Defoe, Hemingway e…tanti, tanti altri, tutti affascinati dall’immensa, incontenibile, inappagabile distesa azzurra.
Di fronte al mare saremmo potuti restare senza parole se i poeti non ce le avessero donate. Abbiamo, talvolta, la sensazione di attraversarlo, ma, a ben guardare, è il mare che attraversa noi. Siamo noi le isole, i porti, gli approdi di questa immensa piovra che, in qualche modo, ci prende tutti. Perché il mare libera e imprigiona, unisce e divide.
E’ una via, un ponte, una barriera, un confine e la sua dilatazione estrema, l’infinito. E’ dal mare forse che aspettiamo qualcosa di grande e di nuovo, qualcosa che cambi la nostra vita…
E’ naufragio e salvezza: come una porta, chiusa dietro le spalle.
Una porta, dunque, anzi perfino, può esprimere un orizzonte, uno spazio profondo oltre il quale muoversi e trovare quella parte di sé talora nascosta proprio a noi stessi. Non vi è nulla che possa essere eccessivamente piccolo o limitato da mortificare la nostra capacità di immaginare, di desiderare, di inseguire. Forse, anzi, tutto ciò che appare stretto, limitante, inaccettabile è solo una porta d’ingresso, una finestra, che allarga verso spazi e orizzonti che ci appartengono e che possiamo raggiungere, accogliere…con le nostre stesse mani.
Mi sono emozionata! Ma come hai fatto a capire che io adoro il mare? Libertà… che parola stupenda.
Un sorriso per te.